Per molti automobilisti l’uso dell’auto elettrica è fortemente limitante. Comoda e silenziosa in città ma una vera spina nel fianco per i lunghi spostamenti. Allo stato attuale il numero di colonnine elettriche è fortemente compromesso dalla burocrazia che incalza prepotente nel panorama italiano.
A priori si considera un prezzo superiore già in fase di acquisto benché si sia scoperto come serva decisamente meno onere di manutenzione sulle EV. Ma ci sono le batterie che, a meno delle ultime soluzioni Tesla-CATL, riportano all’uso degli ioni di litio chimicamente compromessi nel giro di 10 anni in quanto ad autonomia energetica.
Per quanto riguarda il processo di ricarica elettrica non è imposta una reale convenienza con gestori che difficilmente offrono l’e-charge gratuito. In alcuni casi, come nell’ipotesi di ricarica rapida, i costi aumentano facendo perdere punti alle nuove auto del futuro. Poca l’autonomia che spesso si limita a poche centinaia di chilometri prima di richiedere da 45 minuti (colonnina stradale fast charge) a diverse ore con wallbox installata in casa.
Lato inquinamento le EV non brillano causa scarso tasso di conversione delle fabbriche costruttrici di batteria. Le energie green non sono intensamente sfruttate dopo l’analisi del CES-IFO di Monaco di Baviera che ha decretato la vittoria del motore Euro 6D Temp di una Mercedes Classe C contro una moderna Tesla Model 3 elettrica.
In definitiva possiamo dire che è forse troppo presto per gridare al miracolo della rivoluzione elettrica. Molto probabilmente dovremo attendere ulteriori ottimizzazioni di comparto.