Il conto corrente continua ad essere uno degli strumenti più utilizzati in tutto il mondo perché permette di effettuare molteplici operazioni in semplicità e velocità, e soprattutto per molti continua ad essere un ottimo strumento per conservare i propri risparmi. Ad oggi i tempi per aprire un conto corrente sono diminuiti, bastano pochi istanti e può essere aperto anche online e non solo in sede dell’Istituto di Credito.
Ad oggi, però, tantissimi consumatori con un conto corrente aperto e con un saldo all’interno sono preoccupati in merito alla procedura del pignoramento che può essere avviata dal Fisco.
Pignoramento del conto corrente: ecco descritti i casi in cui può avvenire
Ad alimentare tutte le preoccupazioni dei titolari di un conto corrente sono anche numerose fake news in rete che si diffondono con velocità tramite le varie piattaforme social, ma è importante fare anche un po’ di chiarezza. Il Fisco può avviare questa procedura di pignoramento quando il consumatore ha un debito da risanare, ma non avviene dall’oggi al domani come tante fake news sostengono.
La procedura inizia con una notifica da parte del Fisco al debitore tramite una raccomandata e quest’ultimo ha un tempo massimo di sessanta giorni per trovare una soluzione e risanare il debito. La procedura di pignoramento avviene quando trascorsi i sessanta giorni il contribuente non ha scelto alcuna soluzione, e soprattutto se sul conto corrente sono disponibili i soldi necessari per risanare l’intero debito.
Fortunatamente i titolari di un conto corrente non hanno necessità per allarmarsi perché si tratta di una procedura decisamente rara, differentemente da come sostengono numerose notizie in rete.