Con il primo ricatto infatti i malviventi richiedono un pagamento per permettere nuovamente alla compagnia di accedere ai dati sottratti, il secondo invece si compie dietro la minaccia di rendere pubblici i dati sottratti. Come detto Enel è già stata vittima di questo raggiro qualche mese fa quando Snake/Ekans aveva tentato di crittografare alcuni archivi elettronici per impedire l’accesso ai dati.
Non sono ancora state divulgate informazioni in merito ai dati sottratti; tuttavia sono in molti a sostenere che tra le informazioni acquisite nel raggiro ci siano dati importanti
. Tra questi potrebbe comparire informazioni relative a centrali elettriche del gruppo, un non meglio specificato “Dossier impianti” e alcun dati riguardanti l’azienda stessa.Il furto potrebbe, con molta probabilità, inquadrasi come data breach anche se, allo stato attuale, non è possibile vanare troppe ipotesi concrete. Enel tra l’altro rientra tra le compagnie che vedranno attuato il cosiddetto “Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica” introdotto lo scorso 30 luglio. Questo perimetro rappresenta un ulteriore strumento di protezione da attacchi hacker per le aziende considerate vitali per il paese. Una mossa concreta a protezione di quella che ovviamente rappresenta un asset fondamentale per il paese.