Su Facebook c’è la più grande rete italiana di scettici del Coronavirus, convinti che l’emergenza sia un’impostura dei media e delle potenze straniere, quasi 7mila iscritti in quattro giorni, un centinaio di post nelle ultime 24 ore e migliaia di messaggi.
Si tratta di un gruppo pubblico, aperto a tutti tranne a chi si palesa subito come contro-scettico.
I fondatori scrivono nel regolamento per chi vuole partecipare:
“Siamo in questo gruppo per creare un ambiente funzionale a smascherare le fake news dei giornali di stato. Siamo tutti incazzati neri con le bugie dette”.
Lo scopo del gruppo è la raccolta di dati, video e informazioni riguardanti la situazione negli ospedali. Quindi vengono pubblicati numerosissimi filmati amatoriali, girati fuori dai nosocomi di mezza Italia, che dovrebbero mostrare il “grande inganno”, confermare l’implicazione che la guerra al virus è esagerata e il personale sanitario è incompetente o complice.
Nelle ultime ore è arrivata all’attenzione dei media mainstream, la testimonianza di una signora che ha effettuato le riprese con il suo smartphone sia all’esterno che all’interno dell’ospedale Sacco di Milano, per mostrare come non vi sia alcun afflusso di ambulanze e di malati, e quindi come i medici e i giornalisti stiano facendo solo terrorismo.
Comunque non c’è modo di contrastare questa narrazione se non con un atto di fiducia nei confronti di istituzioni che comunicano spesso in maniera confusa e contraddittoria, mentre giornalisti sui social ed esperti improvvisati moltiplicano le analisi disponibili e le ricerche.