Un gruppo di scienziati sta lavorando ad un laser ultra potente che può essere utilizzato anche fuori da un laboratorio. Sembra un’impresa ardua, quasi impossibile.
Il dispositivo fornisce capacità di imaging avanzate, che possono avere un “impatto immediato” in una vasta gamma di applicazioni – dal rilevamento del cancro all’identificazione di esplosivi. Queste le ultime dichiarazioni dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e l’Università di Waterloo.
Questo tipo di laser è stato ideato per la prima volta nel 2002. Tuttavia renderlo funzionante a temperature superiori a -75 ° C si è rivelato così difficile che alcuni scienziati hanno ipotizzato che ci fosse una ragione fisica che lo impediva. I ricercatori hanno progettato una struttura innovativa creata su misura per superare queste barriere. Adesso è finalmente possibile utilizzare il dispositivo senza raffreddarlo in laboratorio.
Nuovo sistema di raffreddamento: i laser diventano più potenti che mai, capacità di analizzare le immagini senza precedenti
“Possiamo finalmente renderlo un sistema portatile compatto, portare questa tecnologia rivoluzionaria fuori dal laboratorio”, dichiara Qing Hu, professore di ingegneria elettrica e scienze informatiche al MIT. “Potrebbe essere una svolta in tanti campi: medicina, biochimica, sicurezza e altre aree”. I laser misurano solo pochi millimetri di lunghezza, più sottili di un capello umano. Abbinati a una fotocamera compatta, sono finalmente in grado di funzionare ovunque con una presa di corrente. Tutto ciò che serve è solo un frigorifero portatile per rimanere alla temperatura operativa richiesta di circa -23 ° C.
I laser con questo nuovo sistema di raffreddamento potrebbero fornire immagini in tempo reale durante gli screening del cancro della pelle o anche durante le procedure chirurgiche per asportare i tessuti. La loro capacità di rilevare gas, droghe ed esplosivi potrebbe anche essere utilizzata ai controlli di sicurezza aeroportuali. “Non solo possiamo vedere gli oggetti attraverso materiali otticamente opachi, ma possiamo anche identificare le sostanze“, ribadisce il professor Hu.