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Nel lontano 2 novembre 2000 si aprivano per la prima volta le porte della Stazione spaziale internazionale. A entrarvi inizialmente vi furono due cosmonauti e un astronauta di nome Sergej Krikaliev, Juri Gidzenko e William Sheperd. Ma come fu costruita? Essa è stata fondata a 400 chilometri di quota, modulo dopo modulo tra il 1998 e il 2011. Oltre il 40% dei moduli della parte occidentale sono stati costruiti a Torino dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) grazie al Memorandum sottoscritto nel 1997 tra Asi e Nasa.
Tale collaborazione ha permesso all’Italia di avere un doppio accesso allo sfruttamento del laboratorio orbitale e voli supplementari di astronauti. Tra i vari laboratori, la più innovativa ed interessante e senza dubbio la cupola, la grande finestra panoramica realizzata in Europa sotto la guida dell’Italia.
Nasa: i prossimi progetti per il futuro
Seguono i moduli logistici Made in Italy Leonardo, Donatello e Raffaello che hanno realizzato la spola, trasportati nella stiva dello Shuttle, per costruire e trasferire in orbita i materiali. L’Italia è così diventata l’unico paese europeo ad avere con la Nasa un rapporto di rilievo fondamentale. Ciò l’ha portato nuovamente alla collaborazione per la futura stazione spaziale in orbita lunare per il programma Artemis.
All’interno della Stazione Spaziale si trovano 330 astronauti di 19 diverse nazionalità. Tra questi, cinque sono italiani: Umberto Guidoni, e gli astronauti Esa Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, protagonisti di diversi primati.
La Stazione è un esclusivo centro di ricerca internazionale in ambito di microgravità che conta all’attivo la realizzazione di migliaia di esperimenti scientifici di cui 73 italiani, alcuni dei quali posti in modo permanente.