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Tassa Patrimoniale, l’incubo del post-Covid: quanto è alto il rischio?

In un periodo di incertezza quale è quello che stiamo affrontando in questo momento, non ci si può esimere dal considerare quante paure – fondate o meno – aleggino sui cittadini e sui contribuenti. Nonostante il periodo di tolleranza fiscale sia stato prolungato fino al 31 dicembre (sarebbe dovuto scadere il 31 agosto, poi prolungato dal decreto omonimo e dal dpcm successivo), è palpabile il timore che nei prossimi mesi possano essere prese misure economiche svantaggiose per gli italiani.

Uno degli strumenti fiscali più temuti consisterebbe in una tassa patrimoniale, possibilità paventata nei mesi scorsi dall’opposizione e da alcuni esperti economisti, ma che di fatto non rientra nel programma del Governo – come ha chiarito anche il Presidente del Consiglio Conte e la Viceministra dell’Economia Laura Castelli.

Patrimoniale, non fidatevi di chi dà per certa una patrimoniale per il Covid. Non è prevista in questo momento

Qualche mese fa fu proprio la Castelli ad esprimersi contro chi stava già dando per approvata la proposta della patrimoniale per il Coronavirus.

E’ vero, le spese sono state ingenti e continueranno ad esserlo (basti pensare a tutti i cittadini le cui attività sono state interrotte e che quindi si ritrovano a non poter produrre reddito dal proprio lavoro). Si dovrebbe altresì considerare che con il Recovery Fund arriveranno 209 miliardi per poter gestire queste incombenze, e che pertanto sarà possibile dar fondo a questo denaro per garantire dignità ad ogni lavoratore in bilico.

La Castelli ha quindi lanciato un appello volto a mantenere la calma in questo momento così delicato e a non diffondere notizie fuorvianti e destabilizzanti non soltanto per i cittadini, ma soprattutto per l’andamento dei mercati economici.

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Pubblicato da
Monica Palmisano