Spesso e volentieri, gli utenti di TIM, Vodafone e WindTre sono chiamati a pagare costi extra rispetto alle loro promozioni ricaricabili. Anche se in questo 2020 le occasioni sono leggermente diminuite, con fare costante i tre operatori applicano ai clienti delle rimodulazioni unilaterali dei costi.
TIM, Vodafone e WindTre: il bilancio dei prezzi in aumento negli ultimi due anni
Alcuni analisti hanno calcolato lo scenario dei rincari per gli utenti nel periodo che va dal 2019 al 2018. I calcoli hanno interessato un ampio bacino di pubblico come campione, sia per abbonamenti della telefonia mobile sia per la telefonia fissa. Emerge dalle analisi che nel 2019 gli utenti in media hanno pagato il 7% in più per abbonamenti e ricaricabili rispetto al 2018. Anche se il valore in percentuale è relativamente basso, in termini assoluti questo rincaro si traduce in un aumento medio dal valore di 40 euro annui.
Se traslato su scala mensile, si evince che nel 2019 gli abbonati di TIM, Vodafone e WindTre in media hanno avuto un rincaro delle tariffe mensile dell’1,80% rispetto agli stessi costi del 2018. Questo valore percentuale è anche superiore all’1.74% che è emerso nel medesimo rapporto nell’anno tra il 2017 ed il 2018.
Come anticipato, nel 2020 alcuni provider hanno rinunciato alle loro rimodulazioni dei prezzi. TIM, Vodafone e WindTre attraverso un dialogo con AGCOM hanno infatti concordato un limite ai rincari dei costi. Per tutti i nuovi abbonati di TIM, Vodafone e WindTre è infatti ora previsto un blocco totale delle rimodulazioni per offerte di telefonia fissa e mobile nei primi sei mesi di abbonamento.