Tim Cook rischia di andare incontro a una causa legale collettiva da parte degli azionisti di Apple. Il motivo dietro a questa azione è legata all’apparente tentativo del CEO del colosso statunitense di nascondere una cosa, le vendite degli iPhone in Cina. Quest’ultime hanno raggiunto il minimo da diversi anni e questo ha portato diversi perdite agli investitori, perdite che girano attorno a diversi miliardi di dollari.
L’azione in questione ha raggiunto un punto importante ovvero il via libera da un giudice distrettuale negli Stati Uniti. La causa è guidata dagli azionisti, come detto, ma principalmente da un fondo pensione britannico.
Nello specifico, l’accusa di quest’ultimi si basa su una dichiarazione fatta da Cook il 1 novembre del 2018. Venne detto da un’analista che Apple stava affrontando un calo di vendite in diversi mercato e il CEO disse che la Cina non era tra questi. Pochi giorni dopo chiese di ridurre la produzione tagliando anche le entrate trimestrali di 9 miliardi di dollari.
Apple: Tim Cook nei guai
Tutto questo ha ovviamente avuto una ripercussioni sul valore delle azioni di Apple tanto che sono scese di oltre il 10% che tradotto in un altro valore, sono stati bruciati 74 miliardi di dollari.
L’accusa è che Tim Cook sapeva della situazione difficile con la Cina, situazione dovuta alle tensioni con gli Stati Uniti. Nonostante questo, si è tenuto tutto per sé non avvertendo per tempo gli investitori che, spesso e volentieri, non sono semplicemente persone ricche, ma anche persone normali che cercando di mettere da parte un po’ di soldi.