Le mascherine sono diventate nel 2020 l’accessorio più importante e indispensabile da non dimenticare mai. È grazie a queste infatti se oggi siamo riusciti a limitare (anche se in parte) la diffusione del Coronavirus. Nel corso dei mesi sono nate molteplici versioni circa l’utilità dei diversi modelli: dalle chirurgiche, alle ffp2, o le ffp3. Pochissime volte invece si è sentito parlare delle mascherine al grafene, provenienti direttamente dalla Cina.
Secondo la Aero Engine Corporation of China, un gruppo di ricercatori del Paese del sol levante ha sviluppato la prima mascherina dotata di un filtro in grafene. Ma di cosa si tratta? Spiegato nella maniera più semplice possibile, trattasi di uno strato di grafene e di polipropilene sul tessuto del filtro che garantisce una maggiore efficacia di filtraggio rispetto a quelle “tradizionali”. Inoltre permette una migliore permeabilità dell’aria.
Coronavirus: perché utilizzare la mascherina al grafene e come funziona
Il grafene è il materiale del futuro in quanto versatile e particolare. Esso crea una sorta di muro che combatte e filtra i batteri in arrivo attraverso l’effetto “nano-coltelli”. Questi, pertanto, appena in contatto con il filtro in grafene vengono completamente distrutti.
Le mascherine in grafene dunque sono le alleate perfette per lottare contro il Coronavirus. Inutile spiegare quanto queste siano fondamentali in un periodo in cui le persone muoiono e sempre più individui vengono contagiati. Il motivo di tale diffusione? Principalmente la causa è degli assembramenti in giro per le strade.
Purtroppo fino a quando non uscirà un vaccino valido, non possiamo far altro che ridurre i contagi attraverso l’utilizzo delle mascherine, il rispetto della distanza di sicurezza e il rispetto delle norme igienico-sanitarie.