Il mercato degli smartphone è sempre più affollato e difficile da gestire, e la crisi dovuta all’emergenza sanitaria non ha fatto altro che creare ancora più diffidenza verso i marchi cinesi. Dunque, potrebbe sembrare un’autentica follia da parte di questi ultimi lanciare in Europa un brand di telefonia mobile, addirittura se si parla di dispositivi di fascia alta. Eppure è successo ed è quello che sta per fare vivo (tutto in minuscolo), un’azienda cinese che è presente sul mercato da 25 anni e che è arrivata nel nostro paese puntando sulla rete di quinta generazione 5G. Il suo cavallo di battaglia è X51 e per iniziare a capire come ha sfidato marchi importanti come Huawei e Oppo bisogna capire cosa hanno da offrire e soprattutto da dove hanno iniziato.
vivo: gli inizi e i successi dell’azienda cinese con Jovi
L’azienda cinese vivo vede la sua fondazione nel lontano 1995 e già nel 1998 era il produttore principale di telefoni fissi in tutta la Cina. Nel 2003 è stata presa la decisione di inserirsi nel mercato degli smartphone fino a pubblicare nel 2011 il marchio vivo smartphone.
Il primo smartphone della casa è arrivato nel 2011 e nel 2014 l’azienda si allarga puntando al sud-est asiatico. Successivamente, la vera sfida dell’azienda è stata intrapresa nel 2016 quando ha deciso di puntare sul 5G. Così viene avviata l’apertura del 5G Research Institute per la ricerca e standardizzazione della tecnologia di quinta generazione. Nel 2018 una scelta rischiosissima: lanciare un assistente di intelligenza artificiale di nome Jovi.
Sempre nel 2018, l’azienda lancia il suo primo derivato dal concept Apex e un anno dopo lancia la sua sottomarca: iQOO. Viene lanciato così uno dei primi smartphone sul mercato, ovvero il 5G iQOO Pro. L’arrivo nel continente europeo è davvero molto recente, risale al 2019. I mercati principali sono in tutto sei: Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia.
La provenienza dei fondi per realizzare le loro idee
Ma da dove vengono i fondi che finanziano tutte le loro idee? Vivo viene creata dal colosso BBK nel 1995. Da quando però l’azienda si è sciolta in tre aziende indipendenti, vivo non risponde ad alcuna casa madre, né X condivide alcun tipo di tecnologie, ricerca o altro con nessun azienda. Shen Wei è attualmente l’amministratore delegato ed ha ora più di 14.000 dipendenti in tutto il mondo che hanno diversi compiti importanti di ricerca. Produzione, approvvigionamento e distribuzione, dunque, è sotto il controllo di un’unica azienda.
Il successo già avuto precedentemente nel territorio asiatico ha permesso all’azienda di espandersi poi anche in Europa e, nonostante gli oltre 300 milioni di utenti attivi, i soldi non vengono tutti dagli smartphone. Una parte molto importante dell’attività di vivo è la ricerca e lo sviluppo di software. Ciò si può vedere anche dallo sviluppo di Jovi, il quale fornisce vario tipo di assistenza quotidiana a tutti gli utenti che la utilizzano.