Nello specifico il conto sarebbe collegato al sito, ormai chiuso dal 2013, Silk Road. Il portafogli era rimasto inutilizzato dal 2015 al punto da essere considerato dormiente. Appena avuto notizia dello spostamento il Dipartimento di Giustizia americano ha immediatamente congelato l’operazione e sequestrato il conto corrente con il suo carico di bitcoin. D’altronde il conto corrente è, ormai da diverso tempo, preso di mira da numerosi hacker che sperano di impadronirsi della fortuna al suo interno.
Non si hanno ancora risposte certe; a tentare di mettere le mani sui bitcoin potrebbe essere stato il proprietario del conto corrente come uno dei tanti hacker interessati al tesoro della Silk Road. Quel che è certo però è il sequestro del conto corrente da parte del Dipartimento di Giustizia anche grazie al lavoro congiunto con Chainalysis.
Ecco le dichiarazioni del procuratore David Anderson: “Gli agenti dell’International Revenue Service (IRS) collaborando con Chainalysis, società specializzata in operazioni di analisi ed indagini sulla blockchain, sono riusciti a identificare 54 transazione che rappresentano un furto messo a segno da un individuo anonimo tra il 2012 e il 2013 ai danni del wallet legato a Silk Road“.