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WhatsApp: lanciato nuovo servizio di pagamenti peer to peer

WhatsApp ha lavorato per anni ad un’iniziativa molto interessante, al momento testata in India. Questo progetto nasce nel 2018. Dopo un lungo periodo di prove, anche fallimentari, e un tentato lancio in Brasile, il progetto è finalmente andato in porto. In India è ufficiale, WhatsApp ha annunciato il lancio di un sistema di pagamenti, in collaborazione anche con altre aziende.

WhatsApp permetterà di effettuare pagamenti in un modo tutto nuovo. L’azienda supporta le cinque principali banche del Paese: ICICI Bank, HDFC Bank, Axis Bank, State Bank of India e Jio Payments Bank. Perfettamente in linea con un rapporto che risale a maggio ed elenca tutti i partner di pagamento ad eccezione di Jio, aggiunta di recente. Per inviare denaro, è necessario disporre di un conto bancario e di una carta di debito presso una delle istituzioni nell’elenco. WhatsApp invia le istruzioni di pagamento alla banca prescelta per avviare un trasferimento tra mittente e destinatario tramite il servizio UPI. Trattasi del sistema di pagamento in tempo reale nazionale indiano.

WhatsApp: in India lanciati ufficialmente i pagamenti peer to peer con UPI

La funzione si avvale di alcuni principi per garantire la sicurezza e la privacy dell’utente, come il requisito di inserire un PIN UPI personale ad ogni pagamento. Si potrà trasferire denaro a chiunque utilizzi un’app supportata da UPI semplicemente con WhatsApp. L’azienda specifica che i pagamenti diventeranno disponibili per utenti con l’ultima versione di messenger su Android e iOS. Quindi, bisogna accertarsi di avere l’ultima versione nel Play Store o di scaricare la versione più recente da APK Mirror.

Sembra che sia coinvolto anche un aggiornamento lato server, poiché l’ente di regolamentazione dei pagamenti delle banche indiane NPCI consentirà solo un lancio graduale della funzionalità “a partire da una base di utenti registrati massima di venti (20) milioni”. In Italia questo servizio non è ancora disponibile ma sarebbe interessante averne presto uno per lo meno simile.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano