Le Agenzie Interspaziali vivono attimi di sconcerto di fronte al nuovo asteroide che promette di affrontare la Terra entro pochi anni. Ne abbiamo sentito parlare ai TG di tutto il mondo, dove i servizi hanno palesato in diretta la preoccupazione di NASA ed ESA di fronte ad un fenomeno imprevisto che rischia di fare parecchi danni a cose ed esseri umani. Non arriveranno impreparati dopo l’instaurazione di una nuova missione chiamata Hera che ha come fine ultimo quello di deviare il meteorite.
L’azione prevede una manovra intensiva di studio e contromisure fornite grazie ad un finanziamento da 129,4 milioni di euro cui partecipa anche l’Italia che nel contesto dell’area operativa avrà un ruolo di primo livello insieme ad altre Nazioni. Ecco quali sono le dichiarazioni a margine delle ultime novità aggiornate.
Asteroide in arrivo sulla Terra: NASA ed ESA agiranno con il massimo impegno per deviarlo
Non un grosso inghippo, viste le sue dimensioni, ma i danni a livello locale potrebbero essere consistenti per la nuova minaccia segnalata dalle autorità in arrivo per il 2024. Il tempo per predisporre una fase conoscitiva e d’azione ci sono. Alla missione partecipano Lussemburgo, Portogallo Repubblica Ceca, Romania, Spagna ed Italia. Spetterà proprio a noi costruire il trasmettitore che servirà per analizzare movimenti e struttura morfologica del meteorite.
Franco Ongaro – direttore della Tecnologia, ingegneria e qualità dell’Esa e responsabile del centro per la scienza e la tecnologia dell’Esa (Estec) – riferisce:
«il nuovo accordo è estremamente significativo perché corona l’idea di Andrea Milani, proposta molti anni fa.
Sull’idea di Milani la Nasa ha organizzato una missione e ci ha chiesto di partecipare. È una missione fondamentale perché stiamo aumentando la capacità di scoprire e edere nuovi asteroidi ed è la prima volta che nella realtà si prova a deviare la traiettoria di un asteroide: vogliamo vedere se ci riusciamo e se in futuro saremo in grado di farlo.
La nostra tecnologia fornirà dati essenziali agli scienziati per stabilire una strategia di difesa del Pianeta».