L’operatore telefonico Windtre, sorto dall’unione di Wind Infostrada e Tre, è stato punito con una sanzione di ben 290mila euro dall’AGCOM. Sembrerebbe che il gestore abbia effettuato delle fatturazioni mensili, senza il diritto di recesso a favore dei clienti. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha così preso dei seri provvedimenti e li ha comunicati attraverso la delibera n. 529/20/CONS. Dopo ben 18 giorni è arrivata la nota circa l’argomento. Ciò vuol dire che il documento vedeva la data dello scorso 22 Ottobre 2020 ma è stato pubblicato solo il 9 novembre 2020.
Ciò che ha dato vita a svariati dubbi nei clienti della compagnia è stata la comunicazione di rimodulazione della fatturazione, da bimestrale a mensile. Così, dopo le molteplici segnalazioni, l’AGCOM ha provveduto al controllo e alla sanzione nei confronti di WINDTRE. In conclusione l’Agenzia garante della comunicazione ha approfondito la vicenda ed ha rilevato l’illecito provvedendo a irrogare la sanzione al gestore.
WINDTRE: le accuse dell’Antitrust
Entrando nel dettaglio: l’AGCOM ha rilevato che il gestore fin dall’ottobre del 2019 (ancor prima che Wind e TRE Italia si unissero) aveva dichiarato di voler mantenere le stesse tariffe nonostante la modulazione della fatturazione. Ha poi messo in atto l’azione che ha provocato la multa e che ha allarmato l’associazione Unione Nazionale Consumatori (Unc). Quest’ultima ha così segnalato l’operatore WINDTRE all’Antitrust per il suo comportamento inadeguato. Molti clienti, esattamente 3.056.682, hanno ricevuto un aumento in fatturazione di 2 euro.
L’AGCOM ha dunque accusato l’operatore di una mancata trasparenza e di contraddittorietà delle informative, per quanto riguarda le fatture emesse il 22 Novembre e il 1° Dicembre 2019.