Il vice presidente esecutivo di gruppo AMD, Rick Bergman, ha recentemente rilasciato un’intervista in cui ha chiarito alcuni aspetti delle nuove Radeon RX 6000. Le nuove schede grafiche di AMD, annunciate lo scorso ottobre, si basano sull’architettura RDNA2 e dovrebbero rappresentare la punta di diamante della compagnia di Sunnyvale.
Queste nuove schede grafiche si avvalgono infatti di ben 26,8 miliardi di transistor e un deciso upgrade, di circa il 30%, per quanto riguarda le performance. La scheda sfrutterà inoltre ben 16 GB di VRam GDDR6 16 Gbps oltre che trarre giovamento dall’implementazione dell’Infinity Cache. Questa cache on-die da 128 MB permette un aumento della banda e una forte riduzione della latenza, per la gioia degli amanti del gaming.
Le dichiarazioni del vicepresidente di AMD
Durante l’intervista rilasciata a The Street il vicepresidente di AMD, stimolato da una domando, ha fatto chiarezza sulle prestazioni della scheda. Bergman ha chiarito come l’obiettivo dichiarato per il Ray Tracing sulle Radeon RX 6000 siano i 1440p e non il 4K. A questo non ha però aggiunto se sia un target specifico per il modello e se si possa applicare alla nuova linea che verrà lanciata il prossimo 19 novembre.
Bergman si è poi concentrato sulla nuova tecnologia FidelityFX Super Resolution, rassicurando sulla qualità del lavoro svolto ma chiarendo che le prime indiscrezione si potranno avere non prima dell’anno prossimo. Una battuta anche a proposito delle nuove GPU le RDNA3 che non dovrebbero entrare in commercio prima del 2022. Benché non si parli ancora di dati tecnici il vicepresidente di AMD ha parlato di un salto di prestazioni simile a quello avvenuto con il passaggio da RDNA1 a RDNA2.