La notizia è (quasi) ufficiale: Huawei vende Honor per 15 miliardi di dollari. Secondo alcune voci del settore, gli acquirenti sarebbero un gruppo di investitori legati al governo di Pechino. Analizzando le cifre attuali, il brand Honor valeva per l’azienda il 25% dell’intero mercato. La decisione dell’azienda sarà nota a livello internazionale dal 20 novembre.
Huawei: i motivi della separazione
A seguito della lotta tra il colosso cinese della telefonia e l’ormai ex Presidente americano Donald Trump, la decisione è divenuta concreta. Ora che il timone d’America è passato nelle mani di Joe Biden ci si aspetta una rivoluzione. Nel frattempo Honor si è già resa indipendente e può evitare i blocchi commerciali e i veti, a partire dalle restrizioni sull’utilizzo di Google.
Prima di parlare della cessione di Huawei, la quale susciterà sicuramente scalpore a livello mediatico, bisogna tornare indietro di qualche anno e rivedere la nascita della casa cinese. Questa risale al 1987, ben 33 anni fa. Ad oggi la società Huawei presieduta dal magnate Ren Zhengfei occupa quasi 200.000 dipendenti e presenta un utile netto di quasi 9 miliardi di dollari, a fronte di un fatturato di 123.
Lo slogan dell’azienda Huawei non può non essere “Make it possible”, “rendilo possibile” visto il suo successo su una fetta di mercato vasta e la vendita di un gran numero di prodotti di qualità a prezzi contenuti. Ciò che Huawei ha di particolare è il gioco di parole contenute all’interno del nome. Trattasi dell’unione del termine cinese e la pronuncia inglese che può significare fiorente o prospero. Ma, addirittura nei caratteri cinesi originali, possiamo leggere la parola “Cina”.