I ricercatori della Delft University of Technology hanno deciso di collaborare con la marina militare e la guardia costiera olandesi per dar vita a un drone a idrogeno capace di decollare e atterrare verticalmente e volare su lunghe distanze proprio come un aereo.
Quale miglior soluzione allora, se non un drone ad idrogeno più un set di batterie, le quali si ricaricano durante il volo orizzontale alimentato grazie a una fuel cell? Il design ad ala fissa gli permette poi di resistere per svariate ore. Ma non finisce qui, perché esso pesa 13 kg e ha un’apertura alare di tre metri.
Drone: com’è fatto il dispositivo volante
L’idrogeno si trova in una bombola in composito di fibra di carbonio da 300 bar e 6,8 litri, il quale alimenta la cella combustibile da 800 watt che lo converte in elettricità; di conseguenza, le uniche emissioni sono ossigeno e vapore acqueo, un po’ come per la Hyundai Nexo.
Per giunta il drone a idrogeno dell’Università di Delft è stato testato non solo in una galleria del vento ma anche su navi della Marina Reale e della guardia costiera olandese, che navigano in mare aperto. Il motivo è semplice: prepararlo a qualsiasi intemperie.
Grazie alla sua composizione il drone è riuscito a rimanere in volo stabile per oltre 3 ore e mezza, il che lo rende adatto a fornire supporto nelle attività di ricognizione e ispezione.
Chiudendo in bellezza, l’esperimento volante può essere utilizzato per rendere l’aviazione più verde, contribuendo a portare avanti la ricerca sul volo a idrogeno, come quella sviluppata da ZeroAvia, che ha completato il primo volo di un aereo passeggeri alimentato a idrogeno. O anche Airbus, il quale ha presentato il nuovo concept di velivoli ZEROe.