Cominciano ad arrivare le prime sanzioni per i furbetti che lo scorso marzo, durante il lockdown causato dal covid 19, hanno dichiarato il falso nelle autocertificazioni. Ricorderete tutti come durante il primo lockdown fosse necessario presentare una dichiarazione scritta in cui si riportava il motivo dello spostamento.
In molti però hanno preso questa disposizione sotto gamba, cercando di fare i furbi e mentendo sulle reali motivazioni della propria uscita. Probabilmente la convinzione di farla franca, o semplicemente averla presa con leggerezza, gli costrerà davvero caro. A riportare la notizia un articolo del Sole 24 ore; l’articolo spiega come il reato contestato sia quello contemplato dall’articolo 483 del Codice penale.
Covid 19: arrivano le prime multe per le autocertificazioni fasulle
Le conseguenze di questo reato, che si configura come falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, partono da un minimo di due 2 anni di reclusione; la pena può però essere commutata in una multa a partire dai 2’000 euro. La decisione presa dalla Corte di Cassazione dunque aggrava la posizione dei furbetti.
Se infatti si fossero limitati a dire la verità si sarebbe trattato di una sanzione amministrativa variabile tra i 400 e i 1’000 euro secondo quanto disposto dalla legge 35/2020. Al contrario il falso ideologico si configura come un reato penale, andando a ricadere sulla fedina penale. Benché la pena venga stabilita anche in base alla condizione economica del cittadino un singolo giorno di detenzione non potrà mai essere commutato in una sezione peculiare inferiore ai 75 euro. A quanto pare, in questi casi, conviene sempre dire la verità.