Huawei inizia a vedere della luce in fondo a quel lungo tunnel in cui è caduta dopo le drastiche decisioni dell’amministrazione Trump. E quello spiraglio di luce è Qualcomm.
La settimana scorsa si è vociferato circa la possibilità offerta a Qualcomm di vendere i propri processori a Huawei. La conferma è giunta proprio in queste ore, ed è stata la stessa Qualcomm ad aver riferito a Reuters di aver effettivamente ricevuto il via libera per vendere processori mobile al marchio cinese. Ma ad una condizione: il produttore statunitense è autorizzato a vendere solo ed esclusivamente chip 4G.
“Abbiamo ricevuto una licenza per fornire a Huawei una serie di prodotti, che include alcuni prodotti 4G“, ha riferito un portavoce di Qualcomm. Il rappresentante ha confermato che i prodotti 4G in questione sono correlati ai dispositivi mobile, aggiungendo che Qualcomm ha ancora più richieste di licenza in attesa di approvazione.
Non si sa nulla sui processori 4G specifici che Qualcomm è in grado di vendere a Huawei, e soprattutto, fino a che punto può essere utile? Considerando che Huawei – così come le altre aziende produttrici di smartphone – stanno sempre più investendo nelle tecnologie 5G.
Huawei ha già utilizzato i processori Qualcomm per i suoi smartphone di fascia bassa ed i medio-gamma, prima del divieto commerciale degli Stati Uniti. Quindi potrebbe adottare nuovamente lo stesso approccio. Tuttavia, non è ancora chiaro cosa tutto questo significhi per lo sviluppo degli smartphone di fascia alta che utilizzano processori Kirin abilitati per 5G.
Huawei ha confermato che la serie HUAWEI Mate 40 sarà l’ultima ammiraglia alimentata da un chipset Kirin, per cui i prossimi smartphone potrebbero essere alimentati da chip MediaTek o tornare a processori Qualcomm 4G.