L’onere del pagamento delle utenze, è risaputo, pende come una spada di Damocle su ogni famiglia italiana, soprattutto in questo periodo di difficoltà economiche. Ciò non toglie, però, che ogni servizio debba essere adeguatamente pagato e che raggiri e tentativi di frode ai danni delle aziende vadano condannati.
Ed è proprio il destino che è stato riservato ad alcuni cittadini romani, che negli scorsi anni avevano trovato un “trucco” per diminuire gli importi in bolletta e riuscire a corrispondere cifre più esigue alle aziende del settore, se non addirittura a evadere del tutto il pagamento delle utenze.
La truffa, perché tale va chiamata, ha visto protagonisti non solo i mandanti, ma anche chi ha permesso di metterla in atto senza grosse difficoltà, ossia gli esperti che hanno collaborato alla sua buona riuscita. Alcuni dipendenti delle società Enel e Acea si sono infatti offerti di manomettere i contatori degli interessati dietro lauto compenso.
La situazione è divenuta sospetta quando, attraverso i continui controlli effettuati dalle aziende sugli importi, ci si è resi conto di irregolarità presenti nelle utenze a carico dei responsabili della truffa. A seguito di verifiche più approfondite, che hanno coperto un arco temporale pari a circa 5 anni, è emerso che negli ultimi 3 anni un nutrito nucleo di soggetti era riuscito a pagare molto meno di quanto realmente consumato.
Il blitz della Guardia di Finanza ha fatto il resto: si è scoperto il meccanismo utilizzato da ingegneri e operai delle aziende per poter ridurre gli importi da corrispondere ed è venuto fuori che alcuni avevano addirittura collegato il proprio impianto direttamente alle centraline elettriche, eliminando l’incombenza di intestarsi un’utenza a proprio carico.
Attualmente i responsabili e gli artefici sono in arresto, in attesa di conoscere quale sarà il risarcimento da pagare e la pena da scontare.