Se si dovessero individuare quali sono le tasse più invise ai contribuenti, di certo non si potrebbero omettere il Canone Rai e il bollo auto. Da decenni ormai si parla della loro possibile abolizione, anche in relazione all’assenza di queste imposte in altri Paesi europei – che pertanto vengono menzionati come esempio virtuoso in questi ambiti.
Entrambe sono imposte che vengono corrisposte annualmente, e che garantiscono allo Stato un’entrata di oltre 7 miliardi di euro: una cifra non indifferente, soprattutto nell’ottica di reinvestirla in altri settori.
Negli ultimi anni, oltre al dibattito costante su queste due tasse, una speranza si era accesa in merito alla loro possibile abolizione grazie alla proposta dell’ex Vicepremier Di Maio, depositata in quanto Ministro del MiSE in Parlamento. Il piano, a detta di alcuni esperti non sostenibile economicamente, prevedeva grossomodo di utilizzare gli utili derivanti dalla riduzione dello spread per coprire le somme altrimenti corrisposte dai cittadini.
Ma il sogno è durato ben poco, e l’emergenza Coronavirus, che ha messo in ginocchio l’economia e i mercati di numerosi settori produttivi, ha evidenziato ancor più quanto una simile proposta, al momento, sia del tutto utopistica.
Abolizione Canone Rai e Bollo Auto, un progetto per cui bisognerà attendere ancora
Stante la penuria di risorse economiche che lo Stato vive in questo momento particolare, risulta altamente improbabile che i prestiti e il denaro a fondo perduto destinato all’Italia dall’Unione Europea vengano investiti per abolire queste tasse. Vi sono ben altre urgenze in questo momento, e cancellare due imposte – per cui comunque esistono delle agevolazioni – che garantiscono un’entrata non indifferente sarebbe del tutto insostenibile.
Quanto detto è dimostrato dall’assenza, nei vari decreti, di misure economiche e sociali che prevedano l’abolizione di bollo e canone.