I “ricavi core” di tutte le maggiori banche italiane, con una sola eccezione, sono aumentati nel terzo trimestre del 2020. I nove istituti bancari più importanti d’Italia sono stati presi ad esempio perché rappresentativi del 65% delle realtà bancarie nel nostro Paese, e pertanto già di per sé sufficienti a fornire una fotografia piuttosto chiara della situazione allo stato attuale.
A dirlo, il rapporto della società di consulenza Bain & Co., che ha provveduto ad analizzare anche i precedenti sei mesi e ad individuare i trend che si sono susseguiti da inizio anno. Di fatto, se nei primi nove mesi del 2020 l’utile netto delle principali realtà bancarie dello Stivale si è dimezzato, passando da 7,8 miliardi a 4,0 miliardi, nel terzo trimestre si sono visti segnali di ripresa attribuibili ad una serie di circostanze.
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La ripresa non era scontata, ed è stata il risultato di una pianificazione seria e puntuale. Come riportato nel rapporto Bain, a concorrere a questo risultato hanno contribuito l’aumento dei prestiti a imprese e famiglie, in crescita del 4,8%, e la sostituzione di impieghi a breve termine con impieghi a medio lungo termine (-7% i primi, +15% i secondi), grazie alle misure del Governo a sostegno dell’economia.
Guardando l’andamento dei “ricavi core” – ossia al netto del risultato di negoziazione, dei dividendi e delle altre voci di ricavo – quasi tutte le banche hanno risposto positivamente al momento di difficoltà, aumentando i propri guadagni nel terzo trimestre del 2020.
E’ importante considerare questi dati, perché pur essendoci stata una risposta piuttosto eterogenea delle singole banche alla crisi, la strategia posta in essere in questi mesi rappresenterà la chiave di volta per assicurare un posizionamento competitivo nei prossimi mesi e nei prossimi anni, che permetterà a tutti – cittadini compresi – di riemergere ancor più solidi dal periodo nefasto che stiamo affrontando.