Il “Secret Sister Gift Exchange“, che promette ai partecipanti 36 regali in cambio di un piccolo investimento in occasione del Natale, si sta diffondendo a macchia d’olio sui social media, in particolare su Facebook, ma è una truffa.
L’idea dello scambio è apparsa in varie forme su Facebook e Twitter negli ultimi giorni e incoraggia a iscriversi a uno scambio di regali in stile Babbo Natale segreto con estranei. Al momento sembra che stia decollando principalmente negli Stati Uniti, ma si è lentamente diffuso nel Regno Unito attraverso i social. Lo scambio è per lo più organizzato tramite gruppi Facebook. Lo scopo è inviare un regalo di basso valore (di solito circa 10 dollari) a una persona il cui nome e indirizzo sono in cima a un lungo elenco di partecipanti.
Una volta inviato il regalo, si passa alla seconda persona nella lista. Quest’ultima invierà a sua volta un regalo ad una lista di persone. Man mano che gli inviti si diffondono e più persone ricevono l’elenco, l’idea è che ogni partecipante riceva fino a 36 regali man mano che più persone si uniscono allo scambio. Tuttavia, come la maggior parte delle iniziative che promettono enormi ritorni su un piccolo investimento iniziale, è solo una truffa.
Facebook: ennesima truffa con uno scambio di regali a tema natalizio
Matematicamente è impossibile (l’elenco dei partecipanti si moltiplica in miliardi). Inoltre, sono metodi contro i termini di utilizzo di Facebook e sono illegali in alcuni Paesi, inclusi gli Stati Uniti. Gli schemi di questo genere sono illegali anche nel Regno Unito, ma i procedimenti penali sono rari. Il numero di persone coinvolte e dunque potenziali vittime di questo tentativo di scam è davvero spaventoso, dopo dieci turni si arriva a circa 60 milioni.
Tra gli aspetti più controversi c’è il meccanismo stesso di questo scambio di regali. Più si va avanti con i round e meno sono le possibilità di ottenere effettivamente qualcosa. Al momento c’è un gran numero di gruppi che si basano si questo scambio di doni su Facebook. Anche il nome familiare con un richiamo alle sorelle, quindi ad un contesto di famiglia, tenta di ingannare gli utenti dando apparente credibilità al meccanismo.