Il cluster applicativo di WhatsApp è affidato alle prodighe mani di Facebook che, come tutti quanti noi sappiamo, è restia a tutelare la riservatezza sui dati dei propri utenti. Nonostante le restrizioni imposte dal GDPR, infatti, la società poco si cura dell’aspetto sicurezza.
Allo scopo di arginare la possibilità di essere spiati tanti utenti hanno deciso di affidarsi ad un’altra soluzione. Sta diventando sempre più famosa ed utilizzata ed incarna le vesti di Telegram
, piattaforma cloud nata dal genio del russo Pavel Durov per l’uso delle chat e di altri sistemi di comunicazione integrati orientati all’usabilità ed alla sicurezza.Gli assi nella manica di questa moderna soluzione di messaggistica si configurano con la possibilità di usare le chat segrete che fanno da contorno ad una gestione specifica dei gruppi (Gruppi e SuperGruppi) in cui la confidenzialità gioca un ruolo centrale. I messaggi si possono eliminare grazie al timer di autodistruzione. Esiste la possibilità di impostare dei promemoria ed accedere ad una serie di servizi accessori per bot e canali.
Ogni funzionalità è concepita nel pieno rispetto della sicurezza e della privacy con un occhio di riguardo specifico all’aspetto funzionale della piattaforma. Disponibile per PC, smartphone, tablet ed indossabili è svincolata dal rapporto di dipendenza numero-dispositivo rendendosi così disponibile sempre e dovunque in ogni momento.