Da sempre i due grandi enigmi che affascinano la mente umana sono il cervello e l’universo, l’infinitamente grande e il piccolo in dimensione umana ma che nasconde qualcosa di infinitamente complesso.
Spesso gli scienziati si sono interrogati sulle loro struttura e anche sulle loro somiglianze, infatti analizzando varie immagini infrastrutturali emergono delle somiglianze tra la struttura dei vari sistemi neuronali e quella in cui è intessuto l’universo, ove le costellazioni mostrano vari collegamenti a formare le galassie in analogia con i nuclei neuronali che insieme formano ammassi nervosi connessi mediante sinapsi lunghe e corte.
Gli scienziati spesso si sono interrogati riguardo le possibili correlazioni legate a queste analogie, proprio da qui è nata la collaborazione tra tra Franco Vazza, astrofisico dell’Università di Bologna e associato all’Istituto di radioastronomia dell’Inaf, e Alberto Feletti, neurochirurgo presso l’Università di Verona.
Lo studio effettuato
Le ricerche effettuate dai due scienziati hanno effettivamente sottolineato la presenza di sorprendenti analogie e somiglianze nonostante l’enorme differenza dal punto di vista delle dimensioni, si parla di ben 27 ordini di grandezza.
I due scienziati sono stati fin da subito incuriositi dalla incredibile somiglianza a livello visivo tra i due sistemi, ecco perchè hanno fin da subito iniziato a confrontare immagini del Cosmic Web con vetrini istologici ad alta risoluzione del tessuto nervoso, in modo tale da fare un confronto omogeneo che ne mettesse in risalto le analogie.
I due ricercatori poi, nel trattare i due sistemi, hanno pensato solo alla rete che essi costituiscono e non hanno tenuto conto dei meccanismi che ne determinano il funzionamento, così diversi ma che dati alla mano, producono un risultato pressoché “sovrapponibile”, in quello stellare infatti abbiamo semplicemente la forza di gravità che influisce sull’espansione spazio-tempo e sulle varie altre forze ad essa legate, mentre in quello cerebrale, abbiamo leggi biochimiche legate al mondo atomico, che determinano specifiche interazioni tra molecole organiche regolate da un sistema biologico che determina la plasticità sinaptica neuronale.
Agli scienziati è dunque balzato subito all’occhio l’analogia di struttura presente, infatti, guardando su scale decisamente ampie, si vede come la rete neuronale si organizzi in hub a cui fanno ritrasmissione svariati collegamenti, un po’ come dei centri di integrazione del segnale che elaborano una risposta, caratteristica ritrovabile di pari passo nelle galassie, ove sono presenti dei centri di maggiore densità a cui fanno ricollegamento filamenti di materia provenienti da altri luoghi dello spazio.
Lo studio verrà reso pubblico ufficialmente il 27 Novembre con un seminario in diretta online nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori.