È stato un gruppo di ricercatori australiani ad affermarlo. Avrebbero infatti stimato il numero effettivo di infezioni da coronavirus sulla base del numero di decessii attribuibili a Covid-19 in 15 Paesi. In diverse nazioni, tra cui è compresa in particolare l’Italia, il dato ufficiale rappresenterebbe appena il 10% dei casi di Covid-19 effettivi. Il numero di infezioni stimate per il nostro Paese sarebbe di 17,5 volte superiore a quello formalmente riportato.
Covid-19 e statistiche, secondo questi ricercatori non sono corrette
Dalle stime ottenute si è compreso che nazioni, come la Corea del Sud, che sono state più efficaci nell’individuare le infezioni, il numero di casi stimato è 2,6 volte superiore rispetto al dato ufficiale mentre in Italia il numero reale di casi è risultato 17,5 volte superiore rispetto a quello formalmente riportato. Pertanto questi risultati, sottolineano gli autori dello studio, sollevano seri interrogativi su come si stanno affrontando i diversi aspetti della pandemia.
Non è la prima volta che uno studia vada a evidenziare profonde discrepanze tra i casi di Covid-19 reali e le infezioni effettivamente segnalate. Sin dai primi tempi della pandemia, gli esperti hanno avvertito che è molto probabile che si stia sottostimando la vera portata della diffusione virale. I ricercatori hanno affermato: “Complessivamente, nei 15 Paesi oggetto di studio, abbiamo calcolato che al 31 agosto abbiano contratto l’infezione 49.710 milioni di persone rispetto agli 8.023 milioni di casi registrati. In Paesi come Belgio, Francia, Italia e Regno Unito, le nostre stime hanno indicato che il numero di casi segnalati al 31 agosto rappresenta meno del 10% del vero numero di casi”.