La possibilità dell’impiego degli smartwatch permetterebbe anche di individuare potenziali pazienti asintotici e impedire la diffusione del Covid 19 tra la popolazione. In fondo il problema principale legato alla diffusione del virus sta proprio nella difficoltà di individuare i pazienti asintomatici, tra le principali cause della attuale pandemia che stiamo vivendo da quasi un anno.
Una ricerca della Stanford University esplora nuove possibilità in tal senso. Lo studio, condotto su circa 3’500 persone avrebbe evidenziato una possibilità del 63% di individuare l’infezione prima del manifestarsi dei sintomi
. L’utilizzo degli smartwatch può tornare utile grazie alla rilevazione della frequenza cardiaca e dalla durata del sonno. Grazie alle variazioni di questi parametri, che possono essere rilevate dagli smartwatch, sarebbe possibile effettuare un’analisi precoce di una possibile infezione da parte del Covid 19.Secondo le dichiarazione di Meng Wang, autrice dello studio: “Dei 25 casi con alterazioni fisiologiche per le quali avevano informazioni sui sintomi, 22 sono stati rilevato prima o alla comparsa dei sintomi, quattro casi con nove giorni di anticipo“. L’utilizzo degli smartwatch potrebbe dunque diventare una concreta arma per la lotta alla diffusione del virus; ciò non toglie, tuttavia, che l’unica soluzione definitiva potrà essere solo il vaccino.