Facciamo un passo indietro, il canone Rai è un’imposta introdotta molti anni fa prevalentemente per finanziare la TV pubblica (la Rai, ndr), è sempre stata pagata con F24 o versamenti in linea con quanto vediamo per il Bollo Auto, fino al 2016, quando lo Stato, per evitare l’evasione sempre crescente, ha deciso di introdurla direttamente nella bolletta elettrica.
La tassa deve essere versata da tutte le famiglie che detengono un apparecchio televisivo, inteso come un dispositivo in grado di “ricevere, decodificare e visualizzare il segnale satellitare o digitale terrestre, anche per mezzo di un decoder esterno“. L’addebito è automatico nel momento in cui viene attivata una fornitura elettrica
, sulla base di presunzione di detenzione di un apparecchio televisivo (in caso contrario potete richiedere l’esenzione).La legge di bilancio 2020 ha confermato che l’anno prossimo il canone Rai avrà un costo di 90 euro, suddiviso in 10 mensilità (da gennaio ad ottobre) del valore di 9 euro.
L’evasione della tassa non è però una decisione da prendere a cuor leggere, poiché il fornitore dell’energia elettrica è costretto a comunicare all’Agenzia delle Entrate il mancato pagamento (in caso contrario la società paga 30 euro di multa all’anno per ogni segnalazione non effettuata).
Successivamente, l’evasore rischierà una multa che va dai 200 ai 600 euro, da pagare poi tramite F24 entro il 31 gennaio dello stesso anno. Attenzione anche alle false autocertificazioni, in aggiunta alla sanzione amministrativa, secondo la legge 445, si sfocerà anche nel penale, con il rischio di 2 anni di carcere.