Una prospettiva terrificante quanto tangibile, ma è ciò che la legge prevede in caso di mancata corrispondenza degli importi da pagare al Fisco. Di fatto, l’Agenzia delle Entrate può procedere con la detrazione diretta di alcune somme dal conto corrente laddove siate risultati inadempienti.
Una precisazione è d’obbligo: si tratta di una strada di prassi, che però attualmente non è praticabile vista l’estensione del periodo di tolleranza fiscale fino al prossimo 31 dicembre. Questo comporta il blocco da parte del Fisco dell’invio o della notifica di cartelle esattoriali, così come lo stop ai pignoramenti. D’altra parte, queste eventualità potrebbero verificarsi subito dopo la scadenza dettata dal Governo, e quindi a partire dall’inizio del prossimo anno. Pertanto è utile conoscere a cosa si potrebbe andare incontro laddove si risulti debitori nei confronti del Fisco.
Fisco, ecco cosa può succedere se non pagate le tasse
Il pignoramento corrisponde ad una misura straordinaria che viene attuata in casi di grave inadempienza nei pagamenti, e per la precisione nel caso in cui siano passati più di 60 giorni dalla ricezione della cartella esattoriale da parte del Fisco.
Di fatto, per pignoramento del conto corrente si intende quel procedimento formale, rientrante nell’ambito dei “pignoramenti presso terzi”, che viene messo in atto ai sensi dell’articolo 491 del codice civile come misura di esecuzione del recupero di un credito vantato nei confronti di un debitore.
Esso può avvenire tramite il blocco del conto corrente o in alternativa il prelievo delle somme dello stesso importo del debito direttamente dal conto corrente dell’intestatario.