Era il 1985, quando Steve Jobs parlava del mouse descrivendolo con queste esatte parole alla rivista Playboy: “Se voglio dirti che hai un buco sulla maglietta, non lo faccio a parole, non dico che è a 14 centimetri dal collo e 3 centimetri dal bottone. Semplicemente lo indico e ti dico: ecco, è lì“. Esattamente come a Jobs che riuscì a risaltare il valore di questo oggetto geniale tutt’oggi ne attribuiamo il merito, allo stesso modo vorremmo fare con Douglas Engelbart. Già, perché il mouse non è stato inventato da Steve Jobs ma da Engelbart, ben 15 anni prima che quell’intervista venisse pubblicata su Playboy. Infatti, il mouse ha compiuto cinquant’anni da quando esiste il suo brevetto, proprio questo mese.
Era il 17 novembre del 1970, quando per la prima volta Douglas Engelbart ottenne il brevetto per il mouse. Se vogliamo essere precisi però, egli depositò quel brevetto tre anni prima, nel 1967. Probabilmente molti di voi penseranno sia dunque uno degli uomini più ricchi del mondo, non è vero? Purtroppo non è così. Quando Engelbart progettò
il primo mouse, era così avanti con i tempi che nessuno capì immediatamente la genialità della sua invenzione.Ci volle talmente tanto tempo a fare in modo che questa idea avesse successo, che quando accade, i suoi diritti erano già scaduti da un po’. E il primo vero e proprio mouse utilizzato nei termini in cui lo conosciamo, infatti, venne creato nel 1981, solamente 11 anni dopo. All’epoca questo oggetto aveva tre tasti ed un costo estremamente elevato: ben 300 euro di allora (più di mezzo milione di lire, veramente tantissimo per l’epoca). Il merito di Jobs è invece quello di aver portato il mouse nella vita quotidiana di tutti grazie al lancio del primo Macintosh, nel 1984.