Tutto ha avuto inizio con la diffusione sul web di una break news, tramite la quale il portale raccontava della possibile abolizione di entrambe le imposte a partire addirittura dal 2020. Dato l’astio della popolazione verso le suddette, chiaramente è stata accolta con giubilo e gioia, tanto da godere di un eco incredibile su tutto il web, a partire proprio dai social network.
Presa coscienza del fatto e della diffusione della notizia, i membri del Governo hanno voluto spegnere immediatamente, e giustamente, il piccolo lumicino di speranza che albergava in ognuno di noi, ufficializzando la non abolizione di canone Rai e di Bollo auto, sottolineando implicitamente quanto al giorno d’oggi sia impossibile
una soluzione di questo tipo, prima di tutto per un motivo prettamente economico. Lo Stato non può assolutamente permettersi di perdere 7,5 miliardi euro annui di introiti generati proprio dalla riscossione delle tasse oggetto dell’articolo. Ma cosa è successo?
Semplice, siamo caduti nell’ormai dilagante piaga delle fake news (o bufale, in italiano), ovvero notizie completamente inventante, pensate da utenti il cui scopo è di invogliare il consumatore a premere un link, nel quale vengono visualizzati banner pubblicitari. Lo scopo è di guadagnare con la visualizzazione degli stessi, di conseguenza maggiore sarà il traffico veicolato verso il sito, più alto sarà il guadagno dell’ideatore.
Verificate sempre le fonti prima di diffondere o prendere per vera una notizia diffusa sul web.