I computer quantistici sembrano sempre più il mezzo per espandere la conoscenza umana al di la dei limiti tecnici fino ad oggi mai valicati. D’altronde, citando il celebre Richard Feynman: “Non sono contento delle analisi che usano solo la teoria classica, perché la natura non è classica, dannazione, e se vuoi fare una simulazione della natura, è meglio che tu la faccia quantistica“.
L’utilizzo dei computer quantistici diventa dunque una necessità per superare ostacoli che per le normali macchine sarebbero insormontabili. Un esempio abbastanza palese sono le possibili applicazioni nel campo della chimica; ad oggi non abbiamo la potenza di calcolo, e probabilmente mai l’avremo, per elaborare una simulazione anche delle molecole più semplici; operazioni praticamente impossibili per i normali computer ma che risulterebbero molto semplici se elaborate da computer quantistici.
Computer Quantistici: dalla medicina all’esplorazione spaziale
A dare ulteriore conferma di quanto affermato da Feynman, Benno Broer, CEO di Qu & Co, che ha recentemente dichiarato: “La chimica è quantistica e per predire le prioprietà delle molecole e dei materiali bisogna simulare le dinamiche degli elettroni che definscono queste proprietà e ciò può essere fatto accuratamente solo tenendo conto della natura intrinsecamente quantistica di questi oggetti“.
Un’altra possibile applicazione dei nuovi computer quantistici riguarda l’esplorazione spaziale. In tal senso procede la costruzione dello Square Kilometre Array; un radiotelescopio che, una volta ultimato, produrrà circa 1 Exabyte di dati al giorno (circa un milione di Terabyte). Un’altra possibile applicazione potrebbe poi avvenire nel campo della ricerca delle onde gravitazionali. Insomma i computer quantistici sembrano destinati a segnare la ricerca scientifica del prossimo futuro.