Sullo scorso top di gamma Mate 40 Pro, il produttore cinese Huawei ha adottato il suo ultimo processore, ovvero il SoC HiSilicon Kirin 990. Si tratta di un mostro di potenza grazie al suo processo produttivo a 5 nm. Nonostante questo, i diversi ban e divieti imposti dal governo statunitense di Donald Trump hanno creato non pochi problemi all’azienda cinese, soprattutto per quanto riguarda i rifornimenti e le scorte dei vari componenti tecnologici, e questo potrebbe essere un problema per il prossimo Huawei P50 Pro.
Huawei P50 Pro: le scorte di SoC Kirin 990 potrebbero non bastare
Al momento il produttore cinese possiede le ultime scorte di processori Kirin 990 fornite da TMSC prima che arrivasse il ban del governo statunitense. Per questo motivo, non è ancora chiaro se il prossimo top di gamma Huawei P50 Pro monterà o meno questo processore. La sua potenza l’abbiamo già ampiamente ammirata sull’ultimo top di gamma dell’azienda, ovvero il Huawei Mate 40 Pro.
Tuttavia, come già accennato, le scorte di questo potente SoC potrebbero non bastare se lo smartphone dovesse essere commercializzato nei primi mesi del 2021. In tutto questo, comunque, bisogna ricordare che l’azienda ha da poco venduto ufficialmente Honor ad un gruppo di aziende cinesi tutte legate al nome di Shenzen Zhixin New Information Technology. La vendita del sotto brand potrebbe quindi avere dei risvolti positivi per Huawei. In questo modo, infatti, l’azienda potrebbe risparmiare le unità e i componenti tecnologici necessari (come il processore, per l’appunto) per i prossimi smartphone, come il Huawei P50 Pro.
Nel corso delle prossime settimane, comunque, dovrebbero arrivare ulteriori dettagli. Fino ad oggi, infatti, sono già ampiamente trapelati numerosi rumors e leaks riguardanti design e specifiche del nuovo top di gamma dell’azienda.