In questo 2020 uno dei temi caldi per non dire quello predominante su tutti è stata sicuramente l’emergenza Coronavirus, il patogeno virale ha infatti messo in ginocchio tutte le grandi superpotenze provocando una pandemia con un tasso di ospedalizzazione mai vista fino ad ora.
Ovviamente la pandemia però, oltre che ai diretti danni dal punto di vista sanitario, ha anche lasciato strascichi non indifferenti dal punto di vista economico, bloccando le macchine lavorative di ogni paese facendo assumere alla pandemia stessa un’ombra da crisi economica conclamata.
In questo frangente i vari Governi, come per l’appunto anche quello italiano rappresentato in diretta sede dal premier Giuseppe Conte, hanno cercato di dare una mano al popolo, varando misure per offrire ai cittadini un po’ di respiro fiscale in modo da uscire indenni dalla pandemia che sta facendo terra bruciata.
In questo contesto appena descritto forte è circolata la voce di un possibile condono fiscale atto a sanare il rapporto tra la facciata fiscale dello Stato e il popolo, una soluzione ritenuta ottima perfino dalla stessa Agenzia delle Entrate impersonata dal suo presidente Ernesto Maria Ruffini, il quale la ritiene utile per svecchiare e smaltire colonne di pratiche ormai andate in un buffering per non dire in loop.
In tal senso la legge di bilancio 2019 ha reso finalmente realtà il tato atteso condono fiscale seppur con alcune ma importanti limitazioni, esso infatti coprirà i debiti contratti dal 2000 al 2010 che non superino quota 1000 euro, andando ad annullare multe, bollo auto e tasse irrisolte.
Gli utenti italiano possono dunque cantare una piccola vittoria, alcuni debiti insoluti non torneranno più a tormentarvi e saranno solo un lontano ricordo.