Quando si parla di oggetti radioattivi si pensa, di solito, a materiali esposti alle radiazioni dovute ad un’esplosione nucleare; tuttavia non è sempre così. La radioattività è una caratteristica di tantissimi materiali, spesso intrinseca, e raramente pericolosa per l’uomo.
Sono moltissimi gli oggetti di uso comune che possono emettere radiazioni, tuttavia non c’è da preoccuparsi; per registrare le radiazioni prodotte da un oggetto si usa l’unità di misura del Gray. Vengono considerati pericolosi i materiali che raggiungono la soglia dei 50’000 microgray l’anno; le radiazioni con cui abbiamo solitamente a che fare quotidianamente sono possiedono cariche infinitamente più basse.
Oggetti Radioattivi: ecco i più diffusi nelle nostre case
Tra gli oggetti più impensabili ci sono sicuramente i bottoni in vetro. Durante gli anni ’20 infatti si usava spesso il vetro di uranio per la loro produzione, materiale noto per la sua radioattività. Esistono poi oggetti che sfruttano le radiazioni per funzionare, come il caso dei rilevatori di fumo; sfruttando le emissioni del americo 241 entrano in funzione quando i sensori non ricevono più il segnale a causa dell’insorgenza della nube.
Anche la frutta può entrare a pieno titolo tra questi oggetti; banane, noci e mirtilli possiedono una carica maggiore rispetto a tante altri oggetti. Caso particolare quello delle sveglie con le lancette fosforescenti, cadute ormai in disuso. Le lancette erano rivestite di radio che permetteva di vederne il movimento anche all’oscurità. Tuttavia intorno al 1917 furono registrati numerosi casi di tumori tra le ragazze che dipingevano i numeri delle sveglie; per mantenere la forma del pennello, infatti, erano solite leccarne la punta.