Secondo quanto riferito, le notizie di attacchi continuano ad esserci. Proprio pochi giorni fa, il noto giornale online Reuters ha detto che la casa farmaceutica britannica AstraZeneca sarebbe stata vittima di un attacco da parte di hacker nordcoreani, rei di aver provato a rubare dati sensibili su pazienti e sulla ricerca. Microsoft ha segnalato un episodio simile qualche giorno fa, con la denuncia di una serie di attacchi informatici rivolti ad ospedali, organizzazioni internazionali sanitarie e aziende farmaceutiche che si occupano del vaccino.
L’allarme questa volta è stato lanciato da Ibm: l’azienda statunitense, tra le principali nel settore informatico, ha evidenziato come alcuni gruppi di hacker si starebbero preparando a colpire la “catena del freddo“, la quale sarebbe necessaria per far arrivare le dosi di vaccino a destinazione integre.
Ibm ha dunque spiegato: “chiunque abbia messo insieme questo campagna di phishing conosce molto bene qualunque prodotto sia coinvolto nella catena di distribuzione di un vaccino in una pandemia globale”.
A quanto sembra, gli hacker sono del tutto consapevoli che la costruzione di una catena del freddo sicura sia importantissimo per la distribuzione di vaccini da aziende come Pfizer e BioNTech. Vaccini che, come sappiamo, devono essere conservati a -70° per evitare che si rovinino. In questo modo, gli hacker sono arrivati addirittura ad avviare ricerche circa la marca, il modello e il prezzo di varie unità di refrigerazione Haier, per poi sfruttarle in un attacco globale di phishing. Le mail truffaldine sono state inviate a nome di dirigenti di “Haier Biomedical“, citando correttamente diversi dati, tra cui le caratteristiche dei prodotti dell’azienda.
Attualmente non c’è stato ancora nessun attacco reale di phishing, ma c’è stato l’avvertimento della possibile campagna alla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency degli Stati Uniti, la quale ha prodotto un rapporto avvertendo tutti i membri di questa “missione vaccino” di stare attenti.