Quelli raccolti dalla missione risultano i primi campioni riportati sulla Terra dal 1976 quando a copiare il viaggio turno le missioni Apollo. La raccolta prevede di portare sulla terra almeno 2 Kg di massa di materiale lunare, variegato il più possibile, da analizzare. Per poter compiere questi prelievi si sono sfruttati due particolari strumenti, una sorta di paletta e un trapano.
Com’è tipico dello stato asiatico, ricordiamo che Chang’e-5 è stata lanciata in orbita dalla Cina, non sono molte le informazioni diffuse al “grande pubblico” si sa tuttavia che l’atterraggio sia avvenuto senza troppe difficoltà ne per quanto riguarda l’entrata in orbita che per quanto riguarda l’atterraggio sul suolo lunare.
Benché l’uomo si stia ormai proiettando verso la conquista di nuovi pianeti, il satellite resta comunque uno step fondamentale fa non sottovalutare. Si potrebbe infatti sfruttare come base di lancio nell’ottica di un viaggio verso una altro pianeta e, di fatti, uno dei prossimi passaggi potrebbe essere proprio la costruzione di una stazione spaziale sul satellite; l’assenza di atmosfera infatti potrebbe agevolare le operazioni di partenza e atterraggio.