Le relazioni che nascono dietro ad uno schermo possono essere affascinanti ma anche molto pericolose. Maria Corbi, con la rubrica “la risposta del cuore”, riceve tanti messaggi da parte di persone che chiedono consigli. In questo articolo analizziamo uno in particolare che riguarda proprio il tema del “rischio di una conoscenza virtuale”.
Federico scrive a Maria, mostrando la lettera che avrebbe inoltrato a Giulia, la sua “conoscente virtuale”.
“Cara Giulia, la notte ogni tanto scrivo pensieri e ho ripensato un po’ alla nostra conversazione, alle nostre infinite conversazioni. E ancora, ripensavo a quanto non avesse senso quello che stiamo facendo. Ho permesso io, e hai permesso tu, di far entrare nel parlato quotidiano uno sconosciuto nel tuo caso, una sconosciuta nel mio. Ed è strano, per me assolutamente nuovo, arrivare a certi livelli di intimità partendo da una base pressoché inesistente. È folle e privo di ogni logica. Ho come la sensazione di averti già conosciuta. Ho già avuto a che fare con la tua simpatia? E con la tua dolcezza? Quel sembrare a volte «sulle tue», a volte invece totalmente senza filtri, diretta e spietata. Acerba, rude, dura. Si, è vero. Sono solo parole, ma in un momento difficile come questo, ho costruito un qualcosa attorno a noi, senza considerare forse che sarebbe più giusto attendere solo il momento in cui sarà possibile essere uno di fronte all’altro, chissà quando. Mi fa riflettere molto la maniera naturale in cui sei entrata mentalmente nella mia giornata. Sei parte virtuale di un processo di coinvolgimento emotivo che onestamente mi spiazza, mi fa ridere poi piangere, mi angoscia e mi tira su. Sei insensatamente presente anche quando effettivamente un tuo messaggio non arriva. Non sono avanti, credimi. Mi interrogo solo oggi sul perché io stia cercando ancora a notte fonda di dare una spiegazione a un qualcosa che di base non c’è, non esiste, non ha forma, non ha contorni. È nero, grigio, bianco. Poi torna nero. La risposta arriverà solo quando ci vedremo? Scusa ancora una volta, ma tu lo sai… sì, mi sono dilungato, potrei anche dirti che «ci son cascato di nuovo (stai ridendo)» … ma ti ho già detto che sono a letto e stavo pensando con il computer sulle gambe, battendo i tasti sulle note aperte, a mano libera e a mente aperta, forse anche il cuore. Sentivo il bisogno di buttare giù due righe. Non aver paura di questo, io ti darò la calma di cui hai bisogno. Sarò l’àncora di ciò che vorrai tener saldo a galla, zavorra di ciò che vorrai portare più in fondo negli abissi. Sarò amico, o forse no. Nemico? Chi lo sa. Sarò o non sarò, fine. Per quanto mi riguarda potremmo anche non vederci mai, che ne so. Mi rimarrà comunque una sensazione, quell’intuito di cui tanto mi fido, e che anche adesso mi suggerisce che probabilmente sei una donna che merita rispetto, unicità, protezione. Fosse solo questo… aspetto ormai il momento di poterti dire il resto. O di non dirtelo mai. In quel caso, sappi che hai fatto rumore ugualmente.”
Queste sono le parole di Federico, e successivamente arriva la risposta di Maria Corbi:
“Caro Federico, gli amori che nascono nel buio di una chat sono affascinanti ma pericolosi. Anche quando ci si specchia attraverso un video nell’immagine dell’altro. Però sono anche catartici, ti permettono di essere chi vorresti e non chi sei. Ti permettono di dare il meglio di te. Al sicuro dalla realtà e dalla presenza che con la sua potenza è sempre, e per forza, un agente di «disturbo». Ma c’è il rischio che l’immateriale diventi ossessione. Fa che non capiti. Ne vedo i segnali, scusa se sono sincera, in quello che scrivi. Dici a Giulia che non ti sei spinto troppo avanti, mentre quello che dici tradisce un coinvolgimento che è andato addirittura oltre. Le parole sono fiori, ma anche armi: «Probabilmente sei una donna che merita rispetto, unicità, protezione», scrivi. E risuona in me un campanello d’allarme. Tutte le donne, tutti gli esseri viventi, meritano rispetto e anche protezione. Il «probabilmente» non ci sta in assoluto e non ci sta tra le tue parole che sono tutte farcite di un’aspettativa tanto alta quanto rischiosa. Per te e per lei.”
Maria fa notare, giustamente, come quel “probabilmente sei una donna che merita rispetto, unicità e protezione”, sia una frase che nasconde un grande pericolo, dal momento che ogni donna, o persona in generale a prescindere dal proprio sesso, merita rispetto, unicità e protezione. Quindi ci appelliamo anche noi a Maria Corbi sul fare attenzione ai pericoli che si nascondono dietro ad una chat con persone sconosciute.