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Google Pixel 5: rivelati retroscena e curiosità sul dispositivo

Tra i dispositivi più chiacchierati dell’ultimo periodo c’è il nuovo Google Pixel 5, già pronto ad essere “superato” dal suo successore che potrebbe arrivare nel 2021. Tuttavia, il dispositivo ha il suo perché ed è senza dubbi un valido acquisto.

Soniya Jobanputra ha iniziato a lavorare per Google quattro anni fa. La sua passione era rendere l’hardware accessibile a tutti senza incidere sulla qualità. In precedenza aveva lavorato per Amazon su dispositivi e servizi Echo. Ora è Product Manager per Google Pixel.

“Quando sono arrivata ho iniziato con un piccolo progetto. Ho convinto alcune persone a lasciarmelo fare e quello è stato l’inizio di Google Pixel 3A“. Pixel 3A ha rotto gli schemi quando è arrivato nella primavera del 2019. Sebbene mancasse di alcune funzionalità hardware del Pixel 3, Pixel 3A aveva il software più recente con funzionalità esclusive per la gamma Pixel, come un aggiornamento della realtà aumentata a Google Maps.

Lo stesso successo si è verificato con Pixel 4 nell’autunno 2019 e Pixel 4A quest’anno, anche se frenato dalla pandemia così tanto che è arrivato solo poco prima del Pixel 5 appena uscito. “Come per il Pixel 3A, l’obiettivo con Google Pixel 5 era inserire il meglio dei dispositivi costosi con 5G e fare in modo che più persone possano accedere al 5G. L’obiettivo, dunque, era rendere il 5G conveniente, alla portata di tutti“.

Google Pixel 5: tutti i retroscena che hanno portato alla realizzazione del dispositivo

“Quello che abbiamo scoperto è anche che la ricerca di contenuti da guardare è raddoppiata“, spiega Jobanputra. Per questo il dispositivo punta molto alla qualità di immagini e suoni. Inoltre, tra le iniziative ha suscitato molto interesse quella proposta nel Regno Unito. È stata realizzata una sorta di caccia al tesoro. Tra i titoli coinvolti: Shakespeare in Love, Four Weddings and a Funeral, The Phantom Thread and Wallace e Gromit Curse of the Wererabbit.

Andando su mobilecinema.withgoogle.com, ogni film viene identificato con un simbolo su una mappa di Google presente sul sito. Trovando il film corrispondente puoi riprodurlo in streaming. Ogni tre giorni i film cambiano. Fino al 27 novembre ci sono stati film romantici, dal 28 al 30 novembre commedie, poi film d’epoca, thriller e poi dramma. Inoltre, c’è un numero limitato di codici da riscattare. Per riprodurre in streaming i film con una qualità decente, è necessaria una connessione veloce come il 5G, il che ci riporta al Pixel 5 compatibile con 5G.

L’azienda ha preso una direzione diversa quest’anno con Google Pixel 5. L’obiettivo è la fascia media nonostante siano presenti specifiche di fascia alta. Anche se manca il riconoscimento facciale del Pixel 4, sostituito  da un sensore di impronte digitali montato posteriormente, include una nuova fotocamera, un design sorprendente e supporto per il 5G, come accennato poco fa.

Uno dei punti di discussione del Pixel 5 è che ha un retro in metallo ma riesce comunque a offrire la ricarica wireless. Questa apparente sfida alle leggi della fisica era inizialmente un mistero. “Volevamo costruire un dispositivo che fosse in metallo perché ritenevamo che conferisse al dispositivo molta durata. Abbiamo lanciato la sfida dicendo: Ecco cosa vorremmo che usaste come materiale ed ecco tutta la tecnologia che vogliamo che mettiate in questo piccolo pezzo di metallo”. La soluzione è stata eliminare l’intera area in cui si trova l’antenna e quindi coprire l’intera parte posteriore con solo lo strato più sottile di resina.

La resina sottile ma rigida implica anche meno vernice, il che è un vantaggio per l’ambiente. Tra gli altri aspetti curiosi del dispositivo c’è l’assenza del Pixel 5 XL. “Abbiamo condotto una serie di studi e abbiamo identificato questa dimensione X ideale di Google Pixel 5. Quindi quando abbiamo deciso di progettare Pixel 5, abbiamo scelto lo schermo più grande che potevamo ottenere entro quei 71 millimetri. Volevamo davvero assicurarci che fosse super confortevole. A questo punto abbiamo ridotto così tanto i bordi su questi dispositivi che anche quando si acquista un dispositivo piccolo, si ottiene comunque uno schermo grande”.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano