All’interno delle nostre cellule si trovano una quantità davvero enorme di proteine, molecole che le cellule producono costantemente e che servono a svolgere il lavoro cellulare. Esistono proteine di molteplici composizioni e funzioni e ognuna viene codificata da una specifica sequenza presente all’interno del nostro DNA. Oggi, alcuni scienziati, hanno posto la loro attenzione sul tessuto muscolare e hanno scoperto l’esistenza di una proteina in grado di rispondere a deboli campi magnetici esterni favorendo, al contempo, la salute stessa del muscolo.
A dare voce a questa importantissima scoperta è lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Advanced Biosystems. Studio che riporta la firma di un team di scienziati del NUS Institute for Health Innovation and Technology (Singapore). Nello specifico, gli studiosi asiatici hanno scovato la presenza di una proteina nei muscoli umani che, quando magnetizzata, riesce a stimolare il recupero muscolare. Si tratta della TRPC1, una proteina muscolare che reagisce ai campi magnetici oscillanti che si formano quando il corpo svolge un’attività fisica. Ma oltre che a campi magnetici interni, TRPC1 riesce a rispondere a campi magnetici esterni
riuscendo a stimolare, in questo caso, il recupero muscolare. Ciò, ovviamente, può migliorare notevolmente la qualità stessa della vita dei soggetti che soffrono di mobilità ridotta.Per giungere a tale conclusione, gli scienziati asiatici hanno eseguito un esperimento. Innanzitutto hanno annullato gli effetti di ogni campo magnetico circostante. Già dopo questo passaggio hanno notato che le cellule muscolari iniziavano a crescere in maniera più lenta. Già questo suggerirebbe che anche lo stesso campo magnetico terrestre possa interagire in modo naturale e benefico con i nostri muscoli. Dopodiché essi hanno ingegnerizzato geneticamente alcune cellule muscolari in modo che non esprimessero la proteina TRPC1. Al termine dell’esperimento, gli studiosi hanno concluso che TRPC1 funzione come una sorta di “antenna biologica” onnipresente per i campi magnetici esterni al fine di sfruttarli per la salute dei muscoli.
Si tratta di una scoperta davvero interessante che apre le porte alla possibilità di mettere a punto strategie terapeutiche basate su questa proteina. Il tutto allo scopo di favorire, anche marginalmente, il recupero muscolare nei pazienti che soffrono di problemi motori.