Le fibre ottiche attuali sono in vetro di silicio e ormai si utilizzano da cinquant’anni e sono alla base del funzionamento della rete Internet mondiale. Ma, ovviamente sono anche alla base di tutti i servizi collegati in cloud che ormai ognuno di noi utilizza quasi quotidianamente per poter salvare i nostri documenti. Ma queste “classiche” fibre ottiche in vetro di silicio trovano applicazione anche in campo medico e in molti altri settori. Sembra però che un altro tipo di fibra ottica possa mettere “a rischio” il loro futuro. Parliamo delle fibre ottiche cave le quali sono in grado di ridurre la perdita di potenza che invece caratterizza quelle attuali in vetro.
A presentare queste nuove fibre ottiche cave è uno studio pubblicato sulle pagine della prestigiosa rivista scientifica Nature Communications. Lo studio in questione riporta la firma di un team di scienziati dell’Università di Southampton. Questi ultimi, hanno messo a punto delle fibre ottiche con un centro “scavato”, caratteristica che consente loro di ridurre la perdita di potenza che si registra con quelle. Ciò consente a quelle nuove di offrire notevoli progressi in vari standard di comunicazione ma anche nelle comunicazioni quantistiche. Queste fibre, inoltre, riescono a resistere ad intensità laser più elevate come quelle necessarie a fondere le rocce e perforare pozzi petroliferi.
Queste fibre ottiche cave potrebbero, in futuro, trovare applicazione nello sviluppo di data center sempre più veloci, più efficienti e con ritardi più brevi per l’utenza finale. Inoltre potrebbero anche essere utilizzate per costruire giroscopi molto più precisi di quelli attuali e potrebbero anche consentire avanzamenti in tutte quelle produzioni basate sui laser. Insomma, si tratta davvero di un’invenzione interessante e che tra qualche anno potranno offrici prestazioni di calibro elevato in molteplici settori.