La patrimoniale è un’imposta, come dice la parola stessa, sul patrimonio. Viene applicata sia a quello mobile che immobile, quindi denaro, obbligazioni, azioni e preziosi, e case e terreni. Può essere fissa, dunque dello stesso importo per tutti i contribuenti, o variabile, calcolata in base alla dimensione del patrimonio. Non si parla di tassa patrimoniale ma di imposta patrimoniale.
Può essere straordinaria, dunque applicata solo in situazioni di emergenza, come una guerra o un’epidemia, o periodica.
Ha riacceso il dibattitto sulla patrimoniale, un emendamento alla Manovra firmato da Nicola Fratorianni (Sinistra Italiana – LeU) e Matteo Orfini (PD), nonostante il parere contrario del Governo e dello stesso Partito Democratico.
La proposta prevede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, sostituite un’imposta variabile sui grandi patrimoni. L’emendamento ipotizza un’aliquota progressiva minima da:
Per i patrimoni all’estero non segnalati al fisco italiano, vengono previste multe che vanno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.
Secondo quando calcolato dai firmatari, grazie all’imposta patrimoniale si potrebbero aggiungere fino a 18 miliardi di euro nelle tasche dello Stato. I più scettici hanno fatto notare invece che le cifre sarebbero molto più basse, e del tutto simili a quelle già incassate attraverso l’Imu.