Nel settore della telefonia, spesso basta una chiamata, una voce convincente che prospetta un aumento della bolletta del telefono per trarre in inganno le persone, soprattutto gli anziani. L’obiettivo di questi truffatori è quello di carpire i dati personali degli utenti e indurli a modificare la compagnia con cui hanno stipulato il contratto per la linea telefonica fissa.
Nella prima fase, l’utente riceve una chiamata al telefono fisso da un finto operatore telefonico che gli comunica che a breve il prezzo della sua bolletta aumenterà a causa di non meglio precisate “ragioni amministrative”. A questo punto, per dare credibilità al tutto, il finto operatore avverte che l’utente sarà richiamato da un altro consulente della Federconsumatori o dell’Unione Nazionale Consumatori o, addirittura, della stessa autorità di settore (Agcom e Arera).
La seconda telefonata, servirà per illustrare le tariffe più convenienti per passare ad altre compagnie telefoniche. Ma spesso non c’è nemmeno bisogno di questi due step e i truffatori passano direttamente alla seconda fase, impersonando subito il finto consulente della Federconsumatori o dell’Agcom. Il nuovo contratto che viene offerto in realtà ha costi maggiori rispetto a quello che si invita ad abbandonare.
Spesso a mettere in piedi queste truffe sono i call center plurimandatari, cioè quelli che offrono un servizio per più compagnie telefoniche. In altri casi, sono società specializzate nel trovare sul web gli utenti insoddisfatti che lasciano reclami, dei quali poi vendono i dati acquisiti alle compagnie telefoniche. Questo tipo di utenti in realtà è quello più ambito perché le offerte di conversione del contratto hanno probabilità di successo molto più ampie.