Un tema che da sempre tormenta l’uomo inducendolo a porsi nuove domande, riguarda sicuramente la fine del mondo. Il motivo di questa angosciante preoccupazione deriva dalle decine e decine di profezie e teorie che girano ormai da anni. Ne esistono una grande varietà: tra le più note troviamo quella dei Maya, i quali ci hanno fatto temere che la fine del mondo sarebbe avvenuta il 12 dicembre del 2012. Ma non si fermano qui, perché c’è anche la profezia di Ezechiele presente nel libro della Genesi.
Tali previsioni hanno avuto un impatto devastante sul profilo psicologico della popolazione mondiale a causa anche di tutti gli sfortunati eventi che stanno lentamente distruggendo il nostro pianeta come ad esempio lo scioglimento dei ghiacciai, la foresta amazzonica che brucia e il virus pandemico che conosciamo molto bene. Tutti eventi catastrofici
che hanno dunque indotto a pensare ad una imminente fine del mondo.Come queste anche le insidiose fake news sono servite a seminare il terrore. Proprio per questo motivo bisogna scindere il reale dalla finzione.
Sta di fatto che il loro obiettivo primario è proprio quello di diffondere ansia e panico in tutto il mondo. Sapevate che il terrore sulla profezia dei Maya del 12/12/12 è stato scatenato da un tweet di uno studente filippino che aveva sbagliato i calcoli? Ebbene sì. Errori e panico diffuso inutilmente.
La teoria presente invece nella profezia di Ezechiele spiega che avvistare dei pesci nel Mar Morto, varrebbe a dire che la fine del mondo è vicina. Autore dello scatto che testimonia tale profezia è un reporter israeliano, Noam Bedein. Considerato il luogo però, risulta alquanto arduo credere ad uno scatto decisamente sgranato.