Il valore della criptovaluta infatti sarebbe legato al numero di vittime che il Covid 19 ha causato in questo ultimo triste anno. Secondo i creatori della valuta virtuale infatti ogni moneta corrisponderebbe ad un abitante del pianeta di conseguenza la morte di un individuo comporterebbe la diminuzione delle unità totali e quindi un aumento del valore. Il coronacoin però è stato segnalato dalla Consob, mediante un esposto, alla procura di Roma. Pare infatti che dietro l’iniziativa ci sia una chiare intenzione fraudolenta.
Per di più, come era possibile leggere sul sito dell’iniziativa: “Il 20% dei fondi ricavati dalla vendita delle monete virtuali sarà donato alla Croce Rossa“. Un accordo che però non sembra esistere vista anche la secca smentita dell’organizzazione che si è detta estranea alla vicenda.
I reati ipotizzati sono quelli di Truffa aggravata e di Esercizio abusivo dell’attività finanziaria e creditizia su cui sta indagando il Pm Maurizio Arcuri. Contestualmente la Polizia Postale ha provveduto ad oscurare i due siti della compagnia. Le indagini partono però già con più di qualche difficolta, sarebbe infatti necessaria una rogatoria internazionale visto che i siti in questione si appoggiano su un server americano.