In un momento in cui il processo di transito dalla rete 4G alla nuovissima 5G è ancora in atto, l’Europa si domanda già in che maniera lavorare per procedere verso la rete 6G. Ragione di questo, è indubbiamente il desiderio e la necessità di sentirsi al passo con altri Paesi come la Cina, il Giappone E gli Stati Uniti, che già da un po’ hanno avviato questo processo di sviluppo.
Ericsson e Nokia, due aziende europee leader nel settore delle telecomunicazioni, avranno il compito di coordinare gli sforzi per definire i casi d’uso dei futuri sistemi 6G e per sviluppare la relativa tecnologia. Progetto a cui si trovano a capo le due compagnie prende il nome di Hexa-X.
Gli obiettivi di Hexa-X sono i seguenti: attuare i progetti in modo ecosostenibile, offrire soluzioni per incentivare la diffusione delle tecnologie dell’intelligenza artificiale e per l’apprendimento automatico, trovare soluzioni per l’interoperabilità dei dispositivi connessi e delle reti, garantire un’esperienza d’uso ineccepibile in termini di bitrate
e capacità, offrire un’estesa copertura del servizio ed infine assicurare la sicurezza dei dati personali che viaggiano sulle reti.Il programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea ha deciso di farsi carico di questo progetto, il quale è previsto che duri da qui al 2023. Fornitori di rete, di servizi di comunicazione, di tecnologia, e importanti istituti di ricerca, tutte parti fondamentali di questo progetto e andranno coinvolte in pari misura dall’inizio alla fine. Ericsson,essendo responsabile tecnico del progetto, definirà i casi d’uso e l’architettura complessiva del 6G; Nokia si sta già occupando del processo di pre-standardizzazione. Mentre accade tutto questo, Nokia Bell Labs svolge attività di ricerca sulle tecnologie 6G.