Le bucce degli agrumi e la polpa della barbabietola da zucchero da oggi potranno avere una seconda vita. Infatti, questi rappresentano gli “ingredienti” utili per mettere a punto una nuova plastica riciclabile grazie all’impiego di una nuova tecnologia.
A presentare questa tecnologia è uno studio pubblicato sulle pagine della rivista Green Chemistry condotto da ricercatori del Centro di Ricerca Tecnica VTT (Finlandia). Gli scienziati finlandesi hanno dichiarato di aver prodotto plastica PEF a base biologica per sostituire l’attuale plastica PET, prodotta sostanzialmente a partire dal petrolio. Dunque, ciò vuol dire che l’impronta di carbonio in questa nuova tipologia di plastica sarà molto piccola, con risvolti ovviamente positivi per la natura. Si tratta di una plastica creata utilizzando le bucce degli agrumi o la polpa della barbabietola da zucchero.
L’obiettivo degli scienziati finlandesi è quello di poter, un giorno, bere un succo d’arancia da una bottiglia fatta proprio con bucce di agrumi. La plastica PEF è migliore rispetto a quella PET non solo perché si può riciclare, ma anche perché gli alimenti imballati in questa plastica potranno contare su un periodo di conservazione più lungo.
Questa nuova tecnologia rappresenta una soluzione green davvero conveniente ed economica. Si tratta di una tecnica che consentirà di sfruttare le bucce degli agrumi che altrimenti verrebbero gettate via, dando loro una nuova vita. È una metodica che presto potrebbe essere eseguita su larga scala poiché la transizione dalla produzione di polimeri classici a quella di polimeri a base di PEF non dovrebbe essere, secondo gli scienziati, troppo difficoltosa o “dolorosa”.