Una delle tenete ricerche condotte dall’istituto infatti riguarda una nuova tipologia di sensori ottici in grado di imitare con sempre più precisione il funzionamento dell’occhio umano. Nello specifico la nuova invenzione sarebbe in grado di percepire le variazioni del del campo visivo. Per riuscire nell’invenzione del così detto sensore retinomorfico la ricerca si basava, fino ad oggi, su una complessa combinazione di software e hardware. La nuova ricerca invece si basa sull’utilizzo di strati ultra sottili di semiconduttori.
Nello specifico il materiale utilizzato è il perovskite
, un minerale formato in prevalenza dal titanato di calcio. Questo materiale se esposto alla luce cambia la sua natura da isolane a forte conduttore. Questa nuova invenzione sembrerebbe l’ideale per l’applicazione in quello che viene definito computer neuromorfico.Grazie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale infatti il tentativo è quello di abbandonare la classica struttura dei computer per sviluppare un sistema più simile a quello creato dalla rete neurale umana. Un sistema del genere, appare chiaro, ha bisogno di un sensore che possa ricalcare la struttura dell’occhio umano; da qui nasce l’esigenza di sviluppare questo nuovo progetto. Grazie alla nuova invenzione dunque si potranno creare dei sensori che, proprio come l’occhio umano, avranno la capacita di attardarsi in maniera dinamica alle repentine variazione luminose.