Prima di farvi prendere dal panico per il terrore di contrarre una delle tante malattie che questo fenomeno può causare nell’uomo è bene mettere in chiaro un punto. Prima che possa essere ritenuto pericoloso, un oggetto che possiede una carica radioattiva, deve raggiungere un determinato livello di emissioni. Queste emissioni vengono misurate attraverso l’unità di misura chiamata Gray; la soglia minima per considerare un oggetto radioattivo pericoloso è di 50’000 microgray l’anno.
Tra gli oggetti fonte di radiazione con cui abbiamo più a che fare nella nostra vita vanno inseriti i rilevatori di fumo; la loro funzione dipende proprio dalla radioattività dell’americo 241. Durante il processo di decadimento questo isotopo rilascia una particolare particella che se coperta dal fumo, fa scattare il sensore.
Altri oggetti che possiedono una certa carica radioattiva sono alcuni tipi di lenti fotografiche; alcuni obiettivi sono infatti prodotti con il torio, un materiale molto radioattivo. Anche in questo caso però non c’è da preoccuparsi a meno che non si tengano queste lenti accanto al letto durante la notte. Anche le lampade a gas solitamente utilizzate per il campeggio sfruttano il torio, in questo caso consigliabile tenerle lontane dai cibi.